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Confronto tra il quadro vivente alla fine della Sacra rappresentazione del 1995 e l’affresco, fotografato nel 1995, riscoperto sotto il quadro di S. Margarite Alaquoque. Accanto l’arrivo dei Magi nello stesso spettacolo.

Quadro vivente a Corneliano d'Alba,1995

Tutte le immagini appartengono all’Archivio di Beppe Giorello, Corneliano d’Alba.

Foto d’epoca dei bambini dell'asilo nel quadro vivente al Congresso Eucaristico zonale del 3 agosto 1924.

Foto d’epoca dei bambini dell’asilo nel quadro vivente al Congresso Eucaristico zonale del 3 agosto 1924. 

Quadri viventi di Corneliano

A Corneliano d’Alba l’espressione più nitida di un vero quadro vivente è stata proposta relativamente di recente: il 5 gennaio del 1995 quando, su impulso e con la supervisione del parroco don Gino Corino, con l’attenta regia di Virgilio Blardone, fu messo in scena l’Arrivo dei Magi alla capanna di Betlemme.

L’idea era venuta dopo il ritrovamento di un affresco settecentesco raffigurante l’Adorazione dei Magi.

L’affresco era nascosto sotto un grande quadro posto a sinistra dell’altare maggiore della Parrocchiale di Corneliano d’Alba. Era (ed è) sotto un dipinto che rappresenta la visione di S. Margarete Alaquoque, un’opera presunta del braidese Pietro Paolo Operti.

La sacra rappresentazione rese vivi i magi proprio lì, sugli scalini della monumentale gradinata di ingresso della parrocchiale. Lo testimoniano le foto scattate nel 1995, in cui il quadro vivente si presenta come l’esatta riproposizione dell’affresco riscoperto. La rappresentazione continuò nel 1996 e poi ogni due anni fino al 2000 (quando fu sospesa).

Quadri viventi a cura della filodrammatica parrocchiale – nel teatrino – furono proposti a Corneliano d’Alba, come a Piobesi d’Alba (come si legge nella storia Quadri viventi di Piobesi), già a partire dal periodo successivo alla prima guerra mondiale e negli anni ’50.  Sotto l’abile guida della maestra Lucia Donato, che fungeva da regista, giovani e meno giovani si cimentarono in commedie o drammi.

Catterina Giorello fu una di queste attrici. In una chiacchierata di parecchi anni fa ricordò che alcuni di questi spettacoli – che si possono definire quadri viventi – terminavano con una scena che, a Corneliano, veniva chiamata la farsa. Tutti gli attori erano presenti e ciascuno raffigurava un’immagine trovata sul libretto o sulla locandina di presentazione.

Dopo una paziente ricerca realizzata da Monica Castagnotto sui bollettini parrocchiali si è potuto andare ancora più indietro nel tempo.

Il 3 agosto del 1924 si tenne a Corneliano un’importante Giornata Eucaristica che vide la partecipazione del paese e di quelli circonvicini di circa 20 mila persone, 43 bandiere, 22 stendardi e la presenza di numerosissimi sodalizi in divisa. Tra le varie iniziative si svolse una grande processione con i bambini dell’asilo vestiti in varie fogge e rappresentanti Angeli e Santi che precedevano il baldacchino con il Santissimo. Secondo alcune testimonianze si presume che, durante la giornata, gli stessi bimbi dell’asilo avessero proposto una piccola recita. La fotografia, scattata a conclusione della processione, con tutti i piccoli attori in posa e con i costumi indossati, avvalora quindi la tradizione dei quadri viventi in paese.

Una tradizione che ha un secolo di storia.

 


 I quadri viventi, con il passare degli anni, sono inevitabilmente stati soggetti a quel graduale processo che ha condotto alla sparizione di molte delle manifestazioni spettacolari originali presenti in area roerina.

Per fortuna, forme di spettacolo come quelle descritte sono sopravvissute nel ricordo di alcuni testimoni, che ci permettono, insieme ad una scarsa documentazione scritta, di ricostruirne struttura e dinamiche, così che questa risposta davvero originale al bisogno di spettacolo che infiammava le nostre colline parli ancora alle generazioni future.

  

Si ringrazia il testimone Giuseppe Giorello per le informazioni e le immagini fornite. La stesura della storia si è inoltre basata sulle informazioni tratte da Rivista storica Roero. Terra ritrovata, anno VII, n. 9, dicembre 2014, pagg. 40-45.

 

Il ritrovamento di un affresco nella parrocchiale di Corneliano diventa l’occasione per dare vita ad un quadro vivente che permane nella memoria collettiva cornelianese e si inserisce in una tipica tradizione del Roero.
PAROLE CHIAVE
LUOGO DELLA STORIA

DATA E LUOGO DEL RILEVAMENTO

R089, dicembre 2021

Roero Coast to Coast

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