fbpx
Bollettino parrocchiale di San Grato

Immagini del bollettino parrocchiale Tenere viva la Fiamma del 1953 e della facciata della chiesa di San Grato. Foto della lampada ad olio e petrolio utilizzata in tutte le cascine prima dell’arrivo della luce elettrica.

Chiesa Di San Grato a Monteu Roero

Luce e Concordia

Finalmente anche a S. Grato ci sarà presto la luce elettrica. Sicuro. Ho dato questa come una notizia fuori serie… ma la si potrebbe anche chiamare mirabolante nel senso che è una testimonianza alla concordia, finalmente raggiunta, dei sangratesi o sangratini, che dir si voglia; in meno di una settimana, come sempre a S. Grato per le grandi cose, si è parlato, si è discusso, si son raccolte le firme ed anche i milioni. Un monumento va dunque fatto… questa Concordia col C maiuscolo che ha permesso direi quasi un miracolo, cioè che le tasche della povera nostra gente abbiano potuto sudare il non piccolo contributo: L. 70.000 per famiglia senza i rotti che occorrono per gli impianti interni. Appaltatrice ed esecutrice dei lavori che già sono inoltrati  è la Ditta Ferro Carlo di Asti cui va il nostro senso di stima e riconoscenza. Ancora una cosa adesso resterà da fare, ma non più assolutamente da noi: l’impianto illuminazione pubblica. Da questo foglio inviamo un caldo appello alle Autorità perché vi provvedano sollecitamente e con dei criteri non tanto arretrati (…)”.
(Bollettino parrocchiale Tenere viva La Fiamma, Anno IV N. 7, Settembre 1953).

Sono le parole autentiche di don Nizza, il giovane prete che – arrivato nella piccola borgata di San Grato quando aveva 24 anni con l’incarico di nuovo cappellano – aveva dato la luce a San Grato attraverso un’operazione che lui stesso definiva di Concordia. Sul vocabolario Treccani Concordia è definito tecnicamente come reciproca conformità d’intenti fra i membri di una comunità. La parola nasce dalla fusione di due termini latini con e cor (cuore) e significa letteralmente con lo stesso cuore.

Con l’impareggiabile battuta pronta, il largo sorriso e l’energia giovanile di cui era capace il giovane prete andò di cascina in cascina per avvicinare tutti quei cuori, fino a farli sentire uniti negli intenti: migliorare le condizioni sociali ed economiche della propria terra in cui mancavano la luce elettrica, il telefono, l’acqua corrente e praticamente di ogni cosa utile alla vita moderna. Bussò ad ogni porta non per lasciare un’ordinanza scritta, nemmeno per delegare qualche responsabilità e tantomeno semplicemente con argomenti per convincere. Don Nizza andò a seminare Concordia e non ci andò da solo.

Alla cascina Modena negli anni’40 andava a giocare a pallone con Elio ed Evasio. Tra una partita e l’altra dicevano Bjˈtuma řa luce! Bjˈtuma řa luce! Elio lavorava all’Enel a Torino e così il gruppo della luce, formato dai tre coetanei, cominciò a girare tra le cascine di San Grato e le famiglie furono pronte a fare la loro parte. Le autorità non si sognarono di dire di no e così i lavori furono autorizzati e realizzati a gran velocità.

I lavori procedono con celerità rallentata, causa la pioggia. Ma una volta o l’altra la finirà. Nella nostra zona è ormai ultimata  la palificazione della bassa tensione, sono a buon punto gli impianti interni, è stata iniziata l’alta tensione. Con un mese di bel tempo, la luce è assicurata; con la Fiamma del prossimo mese, speriamo di poter dare il programma dei festeggiamenti.

(Bollettino parrocchiale tenere viva La Fiamma, Anno IV, N.8, Novembre 1953).

L’impresa Ferro di Asti lavorò nello stesso spirito adatto. Nonostante le molteplici difficoltà riuscì a raggiungere con le prime linee elettriche anche le case sparse e sperdute fra campi e boschi. Le linee di tensione si estendevano tutto intorno fino al confine con Ceresole, verso la frazione di San Bernardo di Monteu Roero, a 4 chilometri da San Grato.

Sandrino, che in quegli anni lavorava per la ditta Ferro, passò nei terreni in cui la gente lavora la terra per innalzare i pali di legno della luce. Ogni tanto si smetteva di lavorare e si chiacchierava. Il Sig. Ferro un giorno salì sul tetto di una casa insieme a Sandrino per controllare dall’alto come sistemare i pali della luce verso Ceresole. In quel momento qualcuno dall’interno accese la stufa a legna, non sapendo che loro erano sul tetto, e li sentì gridare perché il fumo gli impediva di scendere! Così Sandrino conobbe la sua futura moglie Natalina.

Ora per concludere mi sbilancio anch’io… Quando un’innovazione pubblica nasce dalla concordia va veloce e genera frutti, però la concordia dipende dalla cultura di uomini e donne e non dall’energia o dalla forza di un singolo uomo. Dipende dalla concordia, da come battono i cuori, direbbe Don Nizza.

 


Si ringraziano i testimoni Marina Ferraro e Natalina Nota per la testimonianza. Le informazioni sul testimone della memoria Don Tommaso Nizza sono tratte dal volume a lui dedicato, a cura di don Adriano Rosso, Remo Vaula ed Elvira Cortassa, edito nel 2013.

La storia dell’arrivo della luce elettrica in un paese del Roero è un’avventura umana fatta d’incontri, desideri comuni, tenacia e concordia. Ciascuno fa la sua parte…
PAROLE CHIAVE
LUOGO DELLA STORIA

Frazione San Grato

DATA E LUOGO DEL RILEVAMENTO

R085, 13 e 15 dicembre 2021

Roero Coast to Coast

per partecipare

segnala una storia

invia una mail alla Redazione