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la chiesa parrocchiale di Monteu Roero
vista panoramica su Monteu Roero da Roreto, nel 1956

Foto d’epoca della piazza antistante la chiesa parrocchiale di Monteu Roero da cui si vede il castello e la vista panoramica sul paese da Roreto.

Colpi di cannone

In piazza c’era parecchia gente. Improvvisamente è arrivata, a forte velocità, una camionetta. Si è fermata e sono corsi via alcuni partigiani che si sono infilati tra le case e sono scesi nella rocca sotto il Municipio, la roca dř uřive (rocca degli ulivi).

Qualcuno ha cominciato a dire che stavano arrivando i tedeschi. La maestra Vittoria Roero ha aperto la porta della scuola elementare, che si affacciava sulla piazza, e l’aula si è riempita di uomini e di giovanotti preoccupati per un eventuale rastrellamento.

Poco tempo dopo è arrivato un camion. Ne sono scesi dei soldati tedeschi e hanno scaricato un cannone.

La paura era tanta. Tutto è capitato molto in fretta e non sapevamo dove andare.

I soldati non hanno fatto attenzione alla gente. Hanno posizionato il cannone in mezzo alla piazza e puntato verso il castello di Monteu Roero. Poi hanno fatto fuoco, per due volte, colpendo l’edificio delle scuderie. Avevano sicuramente intenzione di continuare, ma il cannone si è inceppato e, per fortuna, i loro tentativi di sbloccarlo non sono riusciti. Così hanno messo il cannone di nuovo sul camion e se ne sono andati.

Il castello in quel periodo era disabitato. Il proprietario Gijot (Luigi) Buso e i suoi famigliari aveva ritenuto più sicuro trasferirsi nella loro cascina a San Grato. L’edificio principale si è salvato e il danno ha riguardato solo le scuderie (che non saranno mai riparate). Qualche decennio dopo il nuovo proprietario, il professor Enrico Pachner, le ha rimosse.

Non l’ho sentito personalmente, ma mi raccontarono che chi si arrabbiò più di tutti fu il nostro parroco don Serafino Gallesio. Le forti detonazioni, provocate dal cannone, avevano mandato in frantumi le vetrate della parrocchiale di San Nicolao. Anche lui, come tutti noi, avrà ringraziato il Signore, per lo scampato pericolo e perché a nessuno era stato fatto del male.

A quel tempo ero una ragazza. Da parecchi mesi ero ritornata a Monteu, dopo aver frequentato le scuole prima in un collegio a Genova e poi dalle suore di Maria Ausiliatrice, ad Alba, vicino alla chiesa della Moretta.

La situazione, a causa della guerra, era molto pericolosa e i miei genitori avevano deciso di farmi continuare privatamente gli studi. Tutti i giorni, dalla Villa Superiore, dove abitavo, mi recavo in paese per seguire le lezioni delle sorelle Scaffa, sfollate a Monteu. Insieme a me c’erano la mia amica, Caterina Gregorio, anche lei iscritta alle Magistrali, mio fratello Giuseppe e Armando Vico che frequentavano il Liceo Classico.

Quel giorno non ero andata a Monteu per le lezioni, eravamo ormai in vacanza, e avevo accompagnato mia zia Teresa… ma ho dimenticato per quale motivo.

Vidi i nazifascisti sparare due colpi di cannone contro il castello di Monteu Roero. Credo sia stata una rappresaglia nei confronti del paese che aveva ospitato i partigiani.

 

Era il 13 luglio 1944.

 


Si ringraziano la testimone Antonina Galvagno.

 

Antonina Galvagno è nata a Sommariva Bosco l’11 agosto 1928. Vive a Monteu Roero da quasi 50 anni, abita in una grande casa in campagna, circondata da ettari di terra che, nonostante l’età, coltiva in prima persona usando anche il trattore.

Nel 1946 conseguì l’Abilitazione all’insegnamento e nel 1950 superò il Concorso Magistrale. Dal 1950 al 1990 fu insegnante presso le Scuole Elementari di Monteu Roero e, dopo il pensionamento, le venne conferita la Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.

Da sempre è appassionata di storia e cultura piemontese. Dal 1997 raccoglie poesie, filastrocche e canzoni popolari, scrive e compone.

Ha pubblicato:

Rapoláire, in collaborazione con Graziana Vico, edito dal Nostro Teatro di Sinio (2004);

Gente del Roero e il suo cantare. Rapoláire, in collaborazione con Angelo Agazzani, Corrado Quadro e Graziana Vico, edito dalla Pro loco di Canale (2016);

Canzoni tra le colline’, a cura di Battista Bongiovanni, edito da Officine grafiche della Comunicazione di Bra (2020).

Vidi i nazifascisti sparare due colpi di cannone contro il castello di Monteu Roero. Era il 13 luglio 1944. Fu una rappresaglia nei confronti di uno dei paesi vicino alle rocche in cui furono ospitati i partigiani perché di qui si poteva velocemente scappare o nascondersi. I nazifascisti lo sapevano.
PAROLE CHIAVE
LUOGO DELLA STORIA

DATA E LUOGO DEL RILEVAMENTO

R084, agosto 2021

Roero Coast to Coast

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