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“PAVESE A COLORI”: white party al Castello di Coazzolo

di Martina Marucco

Arte e Cultura a sostegno del nuovo progetto della Diocesi di Alba per il Santuario di Castiglione Tinella

Castello di Coazzolo, 15 settembre – Perché il bianco è un colore fondamentale nei “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese? E perché nella “Luna e i Falò” il vestito che Santina ha alla sua morte ha lo stesso colore della luna?

Queste ed altre curiosità saranno al centro della serata dedicata al grande scrittore di Langa che la Diocesi di Alba e la Fondazione Cesare Pavese, insieme all’Associazione Coazzolo Arte, organizzano giovedì 15 settembre alle ore 18 nello splendido parco del Castello di Coazzolo.

Un “white party” che invita i partecipanti ad abbigliarsi con un capo bianco, in linea con uno dei principali colori che saranno oggetto delle curiosità snocciolate durante la serata dal direttore della Fondazione Cesare Pavese, il dott. Pierluigi Vaccaneo, accompagnato da letture ad alta voce di brani scelti appositamente dalle opere di Cesare Pavese, soprattutto le meno conosciute, e dalla musica di Adrian Pinzaru, uno dei violinisti più rilevanti della sua generazione, che da molti anni svolge una brillante carriera internazionale che lo ha portato ad esibirsi presso alcune tra le sale più prestigiose del mondo come Filarmonica di Berlino e Teatro dell’Opera di Vienna. Ha registrato per importanti etichette discografiche, tra le quali la prestigiosa ECM. Adrian Pinzaru suona un violino Giovanni Battista Rogeri del 1699.

Ma la serata non si esaurisce qui: perché il colore sarà anche al centro dell’esposizione temporanea delle opere di Beppe Pepe, artista che da sempre ha scelto spazi non convenzionali e che del legame con la terra e le Langhe ha nutrito la sua sensibilità cromatica e la metodologia di lavoro, prediligendo l’uso di ruvidi ossidi e pigmenti ai pastosi colori acrilici. 

E chissà come avrebbe ritratto Cesare Pavese, il fotografo Guido Harari che ha immortalato star della musica, della moda e dello spettacolo in centinaia di scatti unici e leggendari. Avrebbe usato il bianco e nero oppure il colore?

Un evento, giovedì 15 settembre al Castello di Coazzolo, che grazie all’ospitalità del proprietario e assessore Silvano Stella, vedrà declinare arte e cultura per celebrare Cesare Pavese seguendo il filo conduttore del colore, unendo questo spirito ad un scopo beneficio, a sostegno del nuovo progetto della Diocesi di Alba per raccontare un pezzo di storia delle Langhe attraverso colori, voci, luci. 

Nel corso della serata, infatti, durante l’aperitivo offerto dalla Diocesi di Alba, si terrà una raccolta fondi a sostegno della realizzazione di un Infopoint Narrativo al Santuario di Castiglione Tinella. Questo innovativo sistema, ispirato al circuito “Chiese a Porte Aperte”, consentirà ai visitatori di attivare in qualunque momento un racconto automatizzato fatto di suoni, luci e colori. Grazie ad un sistema di pannelli, faretti, voci narranti, i visitatori saranno guidati alla scoperta della storia del Santuario, della sua icona, del suo legame con le Langhe e con i suoi personaggi (da Pavese alla Contessa Virginia Oldoini). L’iniziativa, che rientra nel bando “Santuari e Comunità”, vede la Fondazione CRT impegnarsi a raddoppiare fino a 12.500€ il frutto della raccolta fondi che la Diocesi di Alba si sta impegnando da alcuni mesi a raccogliere entro la fine dell’anno.

I due donatori che nel corso della serata di giovedì 15 settembre si dimostreranno più generosi, saranno ringraziati con un’opera esclusiva dell’artista Beppe Pepe (un ritratto di Cesare Pavese) e con una fotografia di Guido Harari, donate dagli artisti alla Diocesi di Alba a sostegno del progetto.

Per informazioni sull’Infopoint Narrativo e sulla raccolta fondi: White party per il Santuario | Rete del Dono

Per informazioni e prenotazioni per la serata di giovedì 15 settembre: castiglionetinella.santuario@gmail.com

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